E’ arrivata: l’infestazione dei ragnetti rossi.
10 Maggio 2020Che Pallet…pure a Natale!
20 Dicembre 2020Vogliamo provare a capirci qualcosa?
In effetti mai, come in questo periodo, abbiamo tutti noi, nessuno escluso, avuto a che fare con questo "d.p.i."; a dire il vero, molti di noi lavora(va)no senza avere proprio la necessità di utilizzare nessuno di questi "strumenti"!
Eppure, con la diffusione del Covid-19, ed ancor di più in questa delicatissima "Fase 2" di ripresa della quasi totalità delle attività, è diventata sempre più urgente la necessità di dotarsi di dispositivi di protezione adeguati. Oltre alle mascherine, ormai indispensabili, in molti stanno facendo scorta di guanti monouso.
E qui si apre il "mondo" del titolo; entriamoci, per provare a capire, data la varietà dell'offerta sul mercato, qual è il guanto giusto per ognuno di noi in funzione delle attività da svolgere, oltre che per limitare l'epidemia.
Ce n'è per tutti i gusti!
E' davvero così. Quando si parla di guanti monouso, le varietà disponibili sul mercato sono talmente tante che possono creare confusione, considerati i diversi modelli realizzati per ogni genere di settore professionale e industriale.
A fare la differenza è certamente il materiale utilizzato, il quale determina l’impiego specifico di ciascuna tipologia di guanti usa e getta esistenti in commercio, ma non solo.
Per facilitare la calzata, a prescindere dal tipo di materiale, all'interno possono essere trattati chimicamente con processo di clorinatura oppure sono dotati di polvere di amido. Solitamente i guanti monouso hanno lunghezza appena oltre il polso, ma se ne trovano anche di più lunghi, quando necessita una maggiore protezione anche dell'avambraccio. Insomma, c'è l'imbarazzo della scelta.
Guardiamo da vicino i tre tipi più in uso.
Guanti in Vinile.
Sono realizzati con materie prime sintetiche, a cominciare dal materiale plastico PVC (Cloruro di Polivinile) più ftalati (DINP), composti chimici ricavati dal petrolio che si usano come plastificanti in aggiunta al PVC per renderlo più flessibile. Ne risultano guanti elastici, morbidi, sottili, modellabili, che trovano ampia diffusione per il monouso specie negli ospedali in ragione della loro economicità. Possono essere di diverso spessore, ma offrono in genere una bassa resistenza: possono quindi rompersi per la pressione delle dita con una certa facilità. Quelli più spessi, sono anche più resistenti. Mancando di proteine naturali non presentano il problema della ipersensibilità o allergia che taluni hanno per i guanti al lattice (i soggetti allergici alle proteine del lattice). Vanno smaltiti con attenzione, perché (per esempio bruciando) liberano diossina, fortemente tossica, come altri materiali plastici.
Guanti in Lattice.
Sono realizzati in Lattice di Gomma, materiale di origine naturale (albero della Gomma) e quindi biodegradabili. Durante la lavorazione vengono aggiunti diversi additivi chimici al fine di ottenere le seguenti caratteristiche fisiche: elasticità, resistenza alla trazione, stabilità, permeabilità e tenuta. I guanti in lattice si usano in caso di alto rischio biologico, dal momento che garantiscono un elevato livello di impermeabilità. Vengono spesso utilizzati da dentisti e medici per la propria elasticità anche a basse temperatura dato che non esiste attualmente materiale più elastico (la gomma isolata dal lattice assume istantaneamente la forma della mano inserita, ma nonostante la pressione o l'allungamento, riassume la forma originale). Oltre alla impermeabilità ed elasticità, sono economici, biodegradabili e, a parte l'uso medico, sono utilizzati anche come dispositivo di protezione individuale dal rischio chimico e biologico in comparti che vanno dall'estetica alla farmacia perché offrono una certa resistenza agli agenti chimici. Possono, però, favorire l'insorgenza di dermatiti da contatto nei soggetti allergici alle proteine del lattice e la polvere lubrificante svolge un ruolo importante nella genesi dei disturbi respiratori al lattice: questa infatti funziona da adsorbente per le particelle proteiche di lattice e contribuisce notevolmente alla diffusione in aria dell'allergene.
Guanti in Nitrile.
Il nitrile è una gomma sintetica resistente, tecnicamente nota come gomma acrilonitrile-butadiene ed è stata sviluppata per una serie di ragioni, in particolare a causa dei problemi legati alle allergie comuni ai guanti in lattice e alla mancanza di protezione contro i solventi offerti dal lattice. I guanti in nitrile sono privi di lattice e hanno tassi di allergia molto bassi. Il nitrile ha un'eccellente resistenza chimica rispetto al lattice. Un altro grande vantaggio dei guanti in nitrile (spesso trascurato) è che il materiale tende a lacerarsi quando forato; questo è un modo semplice per riconoscere che il guanto è stato compromesso. In confronto, un guanto in lattice rimarrà intatto e una piccola puntura potrebbe essere potenzialmente trascurata, decisamente inopportuno quando si tratta della manipolazione di sostanze pericolose.
Le seguenti regole invece, valgono SEMPRE, a prescindere dal tipo di guanto monouso che abbiamo scelto di utilizzare per i nostri scopi:
- E' sempre importante controllare la presenza di eventuali forature sul guanto prima di utilizzarlo con sostanze pericolose.
- Indossare i guanti monouso non ci esime dalla buona abitudine di lavarsi le mani, anzi: è buona norma, prima di indossare i guanti, lavare con cura le mani con acqua e sapone o, in mancanza, disinfettarle con gel a base alcolica
- Anche saper togliere i guanti monouso è importante, specie se parliamo di quelli impiegati per proteggerci da eventuali contaminazioni: guarda qui!
- Per essere certi che i guanti che stiamo acquistando siano adatti alla protezione contro virus, batteri e funghi, bisogna controllare attentamente la confezione dei guanti. Tutti i guanti che sulla confezione riportano il pittogramma EN ISO 374-5: 2016 con l’aggiunta della parola “VIRUS”, hanno superato i test di protezione contro batteri, funghi e anche contro i VIRUS. Parliamo di test certificati a livello mondiale e europeo: Test di prova di protezione dai virus ISO 16604:2004 (Phi-X174 batteriofago).
Leggi la normativa EN ISO 374-5:2016 in dettaglio
RIASSUMENDO:
TIPO GUANTO | DESCRIZIONE | VANTAGGI | SVANTAGGI |
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Guanti in Vinile | Materie prime sintetiche, in primis PVC (Poli Vinyl Cloruro – cloruro di polivinile) e Ftalati (DINP) | Buona modellabilità e morbidezza, grazie all'aggiunta di plasticizzanti; hanno il grande vantaggio di presentare alti indici di protezione per acidi e basi | Con scarsa resistenza alle sostanze citotossiche, va evitato il contatto con solventi aromatici (es. toluolo) e chetonici (es. acetone). Indispensabile smaltirli nel modo corretto affinché il PVC non generi diossina |
Guanti in Lattice | La gomma isolata dal lattice è il materiale naturale più elastico che si conosca | Un prodotto biodegradabile che assicura un elevato livello di sensibilità, elasticità ed impermeabilità | Assolutamente da evitare il contatto con oli, grassi e idrocarburi (es. benzina); possono favorire l'insorgenza di dermatiti da contatto dovute alle proteine del lattice |
Guanti in Nitrile | La gomma nitrilica è una gomma sintetica ottenuta dalla copolimerizzazione dell'Acrilonitrile con il Butadiene | Elasticità, resistenza meccanica e chimica, sensibilità ed ergonomia; massima protezione nei lavori a contatto con sostanze chimiche e/o fluidi corporei | Assolutamente da evitare il contatto con solventi chetonici (es. acetone) e acidi ossidanti (es. acido solforico, acido nitrico) |